La liberazione inizia con la casa, la casa inizia con il ritorno.
Il nostro contributo all'evento organizzato dal Circolo Galileo e dal Laboratorio Sociale Millepiani.
Nell'immagine a sinistra, una donna palestinese tiene tra le mani una chiave, un simbolo intriso di significato: è l'icona della speranza e del ritorno alle radici. Questa immagine incarna la resistenza del popolo palestinese nel rivendicare il proprio diritto inalienabile alla terra e alla casa. La chiave diventa un emblema tangibile della perseveranza che caratterizza la loro lotta.
A destra, in caratteri decisi, emerge la parola "HOME" (casa), una dichiarazione inequivocabile contro l'occupazione israeliana. Questa parola va oltre il semplice concetto di abitazione fisica: è un richiamo all'essenza culturale e all'identità, che vengono minacciate dall'ingiustizia e dall'oppressione.
È innegabile che la comunità internazionale, nel corso del tempo, abbia contribuito alla persecuzione e allo sterminio del popolo palestinese. L'applicazione da parte dello Stato di Israele di un regime di apartheid è un fatto inconfutabile e richiede una riflessione profonda sulla responsabilità globale.
Persistiamo nel nostro impegno di utilizzare la voce e la creatività come strumenti di denuncia e sensibilizzazione. Ribadiamo con forza la nostra solidarietà e complicità con il popolo palestinese, che continua a lottare per la propria dignità e libertà. La chiave nelle mani della donna palestinese non è solo un simbolo: è la promessa di un ritorno, di un futuro in cui la casa non sia solo un luogo fisico, ma un rifugio sicuro e incontestabile per ogni individuo.
