A Gaza c'è un genocidio in atto e noi non possiamo rimanere in silenzio. In Palestina c'è un regime di Apartheid che dura da 75 anni e noi non possiamo essere super partes. Non lo siamo mai stati. Se la storia del genere umano ci ha insegnato qualcosa è che ci sono sempre stati gli oppressi e gli oppressori e, dal 1948 ad oggi, in Palestina sappiamo bene chi siano gli uni e chi gli altri.
La Striscia di Gaza è sotto assedio da ben 24 giorni, da quando è iniziata la rappresaglia israeliana dopo gli attacchi di Hamas del 7 Ottobre. La popolazione della Striscia è senza acqua, senza luce, senza gas e senza internet. Le condizioni di vita sono diventate insopportabili, con migliaia di persone costrette a vivere in un inferno fatto di bombardamenti costanti, carestia e disperazione. Il 40% degli immobili è stato distrutto e il 50% degli ospedali è ormai inagibile. Sotto le bombe israeliane sono morte più di 8000 persone, 20.000 i feriti e 2000 i dispersi. “3.195 bambini uccisi in tre settimane, un numero superiore a quello annuale dei bambini che hanno perso la vita in conflitti armati a livello globale, negli ultimi tre anni” afferma Save the Children. Non sono numeri: sono vite umane, speranze distrutte e famiglie spezzate. È una tragedia inaudita che grida giustizia.
Tutto ciò con il beneplacito della maggioranza dei governi occidentali (tra i quali il nostro) che, non solo hanno dato fin da subito appoggio incondizionato ad Israele (anche armandolo ulteriormente), ma hanno altresì bocciato la risoluzione dell'ONU per una tregua, scrivendo così i loro nomi nei libri di storia con il sangue dei Palestinesi.
Il pezzo è stato realizzato a sei mani. Ringraziamo Grape per aver gridato con noi.
STOP BOMBING GAZA! LONG LIVE PALESTINE 🇵🇸
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